ACoFE – Associazione di Counseling Fenomenologico Esistenziale
Per introdurre l'articolo di oggi useremo la metafora della carrozza di Georges Ivanovic Gurdjieff che rappresenta lo stato dell'uomo.
La carrozza infatti rappresenta il nostro corpo; i cavalli sono le emozioni, il cocchiere raffigura la mente e il passeggero è la nostra anima o coscienza.
Se io dico al cocchiere dove voglio andare posso godermi il viaggio.
È possibile rendersi conto di come la stragrande maggioranza delle persone, nessuno escluso, viva costantemente proiettata nel futuro oppure orientata a rimpiangere il passato. E quello che si rischia, vivendo in questo modo, è che le emozioni prendano il sopravvento senza controllo e che i cavalli imbizzarriti portino la nostra persona ovunque, tranne dove dovremmo essere, cioè nel presente e nel qui e ora, che l'unico tempo in cui dovremmo vivere.
Vi è mai capitato di proiettarvi nel futuro che per definizione è incerto e ci rende ansiosi, oppure restare ancorati al passato, che ormai è successo e non si può più modificare, e per questo deprimervi terribilmente? Ecco, questo accade quando manca la presa di coscienza del momento presente, dell'effetto che fa quello che ci sta capitando proprio ora, e non prima o domani.
E ricordiamoci che la mente non distingue tra ciò che è reale e ciò che non lo è.
Il ricordo dell’ esperienza capitata è indubbiamente necessario per scovare il "bias" di quello che stiamo provando.
Ma l'emozione viene vissuta ora: possiamo provarlo sulla pelle, nella pancia, adesso.
La reminiscenza deve essere intesa come consapevolezza, consapevolezza del presente come l'unico tempo possibile, come realtà fenomenica e dove il sentire diventa dimensione di conoscenza affidabile. Quante cose ci perdiamo se viviamo continuamente distratti? Paesaggi, colori, odori, persone....
Il counselor riporta la persona al qui e ora perché "vivere senza sentire e' solo l'ombra della vita" (Da Fenomenologia della Vita di Paolo Quattrini).